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Ravvedimento speciale. Da valutare la convenienza per il modello Redditi 2023

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Il D.L. n. 215/2023 , c.d. decreto Milleproroghe, così come modificato in fase di conversione in legge riattiva la chance di ravvedimento speciale ex art. 1, commi da 174 a 178, della Legge 29 dicembre 2022 n. 197 (Legge di Bilancio per il 2023).

Grazie ad uno specifico emendamento la riduzione delle sanzioni a 1/18, è estesa alle violazioni riguardanti le dichiarazioni (IVA, Redditi, IRAP) validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022.

Possono essere sanate anche le violazioni prodromiche, quale ad esempio l’omessa fatturazione.

Detto ciò, condizione per regolarizzare le violazioni è che esse non siano state già contestate, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, con: atto di liquidazione, di accertamento o di recupero, di contestazione e di irrogazione delle sanzioni, comprese le comunicazioni derivanti dai controlli formali delle dichiarazioni (di cui all’art. 36-ter del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 – vedi avvisi bonari).

Dunque, tali “atti” bloccano la strada al ravvedimento speciale.

Chi intende sfruttare la nuova chance prevista nel D.L. Milleproroghe sarà tenuto a versare il dovuto in unica soluzione o a rate, con scadenza: 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre 2024. La prima rata slitta al 2 aprile: il 31 marzo 2024 è domenica e il 1° aprile è festivo.  La seconda invece slitta al 1° luglio.  Sulle rate successive alla prima, sono dovuti gli interessi del 2 per cento annuo.

Oltre a pagare la prima rata al 2 aprile, entro la stessa scadenza sarà necessario rimuovere le irregolarità commesse. Così ad esempio, se è stato omesso un reddito, sarà necessario presentare una dichiarazione integrativa, pagare imposte e sanzioni (prima rata).

Ai fini della sanatoria sono considerate valide anche le dichiarazioni tardive ossia quelle presentate entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria.

Se per le dichirazioni IVA e IRAP 2023 nonché per il 770, la sanatoria sembra molto conveniente, la  stessa cosa non può dirsi per il modello Redditi 2023. Infatti, anche in ipotesi di dichiarazione infedele “effettiva” ossia con omessa indicazione di un reddito, sanata entro 90 gg (28 febbraio), il ravvedimento speciale sembrerebbe meno attraente,  posto che con 27,78 euro il contribuente sanerebbe la propria posizione fiscale in ravvedimento ordinario (vedi tabella). Fatto salvo il versamento della maggiore imposta dovuta e degli interessi.

Il ravvedimento del modello Redditi infedele (Errori non rilevabili in sede di controllo automatico o formale delle dichiarazioni)
Presentazione del modello Redditi Violazione da sanare Sanzione/i da versare – ravvedibili
Ipotesi (1)
Con modello Redditi correttivo nei termini (non più percorribile) Omesso versamento delle imposte (se dovute), art. 13 D.Lgs. n. 471/1997.
  • 30% dopo 90 giorni dall’omesso/carente versamento;
  • 15% entro 90 giorni dall’omesso carente versamento.
  • 1% (dell’imposta non pagata) per ciascun giorno di ritardo se la regolarizzazione avviene entro 14 giorni.
Ipotesi (2)
Modello Redditi entro 90 giorni dal termine di presentazione ordinario (ipotesi corrente)
  1. Omesso versamento delle imposte, se dovute,
  2. errori relativi al contenuto e alla documentazione della dichiarazione (violazione formale, art. 8, D.Lgs. n. 471/1997 – nessuna infedeltà dichiarativa)
Omesso versamento Errori contenuto dichiarazione
  • 30%, 15%, 1%, ridotta a seconda della data di versamento.
  • sanzione di euro 250 ridotta in ravvedimento ad 1/9, ossia euro 27,78.

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