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ABI: misure contro la crescita dei tassi di interesse per i mutui senza CAP

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Dopo la pubblicazione di un memorandum con il quale sono state illustrate le possibilità che oggi sono disponibili in Italia per le famiglie, per ridurre l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile senza CAP (ossia senza che sia previsto un limite oltre il quale il tasso non può aumentare), rialzo deciso dalla BCE come misura di contrasto all’inflazione, l’Associazione Bancaria Italiana, ABI, ha diffuso una lettera circolare più specifica per promuovere l’adozione da parte dei propri Associati di misure volte ad aiutare chi è in difficoltà nei pagamenti.

Come da comunicato stampa ABI, tali misure potrebbero consistere:

  • nell’allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa;
  • nell’ampliamento della platea dei beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario, introdotta dall’art. 1, comma 322, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (ad esempio, ammettendo alla misura anche soggetti con reddito ISEE o con mutui di importo più elevato rispetto a quanto previsto dalla legge);
  • nella ulteriore diffusione della conoscenza presso la propria clientela della possibilità di ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa (cosiddetto Fondo Gasparrini), al fine di sospendere – al verificarsi di specifici eventi (ad esempio perdita del lavoro) – il pagamento delle rate del finanziamento.

Le misure anzidette saranno realizzate su richiesta e d’intesa con coloro che hanno scelto di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile, senza nuovi oneri, secondo le possibilità operative delle singole banche e compatibilmente con i limiti imposti dalla regolamentazione europea e le condizioni anagrafiche dei soggetti beneficiari.

Le banche e gli intermediari finanziari che intendono aderire all’iniziativa lo comunicano: (i) alla clientela attraverso i propri siti internet e/o l’affissione nelle filiali di specifici avvisi; (ii) all’ABI – che pubblicherà l’elenco dei soggetti aderenti sul proprio sito internet (www.abi.it).

Ciascuna banca o intermediario finanziario aderente all’iniziativa potrà offrire alla propria clientela condizioni migliorative rispetto a quelle indicate in precedenza, ovvero adottare ulteriori misure per affrontare gli impatti dell’incremento dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile.

L’ABI sottolinea nella circolare che, data la rilevanza dell’iniziativa, è fondamentale un’ampia e tempestiva adesione da parte del mondo bancario e finanziario.

Pare utile ricordare che la chance di rinegoziazionecomma 322, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197, a oggi riguarda i mutui di importo originario non superiore a 200 mila euro, qualora al momento della richiesta di rinegoziazione il contribuente presenti un’attestazione ISEE non superiore a 35 mila euro.

L’ABI ha sollecitato le banche ad andare oltre i paletti previsti dalla normativa ampliando il perimetro applicativo della chance di rinegoziazione.

A ogni modo, è necessario che il cliente si muova al più presto, posto che un arretrato di pagamento superiore al limite assoluto di 100 euro protratto per oltre 90 giorni consecutivi, che rappresenti più dell’1% del totale delle esposizioni verso il Gruppo Bancario, genera la classificazione a default con l’impossibilità di ottenere le misure riparatorie in esame.

Si vedano a tal proposito le stringenti regole EBA (European Banking Authorit).

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