Anomalie sui dati IVA 2019: in arrivo le lettere di compliance
L’Agenzia Entrate sta inviando ai contribuenti un flusso di lettere di compliance in relazione ai dati IVA 2019. Ciò al fine di rendere al contribuente le informazioni necessarie perché possa valutare la correttezza dei dati e fornire ulteriori elementi in grado di giustificare l’irregolarità riscontrata.
Attraverso un’apposita lettera di compliance, il contribuente ha la possibilità di verificare le irregolarità riscontrate e fornire all’Agenzia elementi sconosciuti che possano giustificare l’anomalia o di regolarizzare la propria posizione attraverso l’istituto del ravvedimento operoso (art. 13, D.Lgs. n. 472/1997). Le novità in un Provvedimento del direttore dell’Agenzia, Ernesto Ruffini, del 4 novembre 2022.
Dati IVA 2019 comunicati ai contribuenti dalle Entrate – I dati IVA verificati e messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate sono:
- oltre al codice fiscale,
- denominazione, cognome e nome del contribuente,
- numero di comunicazione con l’anno d’imposta e il codice atto,
- tutti i dati relativi alle operazioni IVA trasmesse in modalità telematica (D.Lgs. n. 127/2015 e art. 1, commi 209–214, Legge n. 244/2007),
nel dettaglio:
- le operazioni imponibili,
- esenti,
- le operazioni di reverse charge.
A disposizione del contribuente, inoltre, le istruzioni per consultare gli elementi relativi alle anomalie, richiedere ulteriori informazioni o segnalare all’Agenzia nuovi dati, o regolarizzare la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso, beneficiando dello sconto sulle sanzioni.
Comunicazioni al domicilio digitale o con posta ordinaria – L’Agenzia trasmette la comunicazione dei dati IVA, da cui sono emerse le anomalie:
- al domicilio digitale del contribuente
- o, se assente, è inviata tramite posta ordinaria.
Stesse modalità di comunicazione sono previste per il contribuente, direttamente o tramite intermediario, che ha ricevuto la comunicazione dell’Agenzia e vuole richiedere informazioni o segnalare ulteriori elementi sconosciuti al fisco.
La comunicazione è consultabile anche nel Cassetto fiscale del contribuente e nell’apposita sezione web ”Fatture e Corrispettivi”, in cui sono disponibili il protocollo identificativo e la data di invio della dichiarazione IVA, i dati della dichiarazione, l’importo della somma delle operazioni IVA trasmesse in modalità telematica, l’ammontare complessivo delle operazioni attive imponibili o delle operazioni “reverse charge”, i dati dei clienti con le relative operazioni, il totale dei corrispettivi giornalieri, i dati dei fornitori (nel punto 2.2 del Provvedimento in esame l’elenco dettagliato dei dati).
Ravvedimento operoso – I contribuenti che hanno ricevuto dall’Agenzia la comunicazione di anomalia dei dati IVA possono regolarizzare errori ed omissioni riconosciuti tramite il ravvedimento operoso, beneficiando della riduzione delle sanzioni, in base al tempo trascorso dalla violazione.
Il contribuente può, infatti, rimediare alla violazione commessa a prescindere dal fatto che sia stata già constatata o che siano iniziati accessi, ispezioni o attività amministrative di controllo, ufficialmente comunicati, a meno che non si tratti di atti di liquidazione, di accertamento o dell’applicazione di una sanzione, o se abbia ricevuto una comunicazione di irregolarità (artt. 36-bis e 36-ter D.P.R. n. 600/1973, art. 54-bis D.P.R. n. 633/1972).