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Il Decreto “Aiuti-bis” tornerà al Senato per ulteriori modifiche.

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In un momento di crisi come quello attuale, con le famiglie alle prese coi rincari delle bollette, tale scelta era quanto mai “inopportuna”.

Il Decreto “Aiuti-bis” stanzia 17 miliardi di sostegni, cui si aggiungeranno a breve, con il c.d. Decreto “Aiuti-ter”, ulteriori 12-13 miliardi. In tale ottica, Mario Draghi ha fatto presentare alla Camera, a nome del Governo, un emendamento che blocca la deroga, che avrebbe consentito agli alti dirigenti dei ministeri e ai capi delle forze dell’ordine e delle forze armate di superare i 240.000 euro di stipendio, approvata solo il 14 settembre 2022 dal Senato.

Tale modifica costringe i senatori a tornare in Aula, a cinque giorni dalle elezioni politiche, per rimediare a quello che tutti i partiti (che hanno approvato l’emendamento il giorno precedente) non esitano a definire un errore. Sarebbe stato il Ministero dell’Economia a presentare all’ultimo la norma incriminata attraverso una riformulazione.

La Commissione Bilancio, riunita nel tardo pomeriggio, ha votato l’emendamento soppressivo presentato, oltre che dal Governo, anche da tutti i gruppi parlamentari. Il Senato, se l’Aula della Camera confermerà la modifica del testo, terrà un’ulteriore seduta martedì 20 settembre per chiudere definitivamente la partita.

Possibili nuove modifiche – La nuova finestra potrebbe riaprire i giochi anche per la delega fiscale, l’ergastolo ostativo e l’equo compenso, rimasti appesi alla fine della legislatura, anche se trovare un’intesa tra le forze politiche sembra difficile.

Entro venerdì 16 settembre 2022 arriva in C.d.M. anche il testo del Decreto “Aiuti-ter” – Nel frattempo si continua a lavorare al Decreto “Aiuti-ter”, che potrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri giovedì 15 settembre 2022, dopo che i deputati avranno dato l’ok all’utilizzo dei 6,2 miliardi di maggiori entrate incassate tra luglio e agosto 2022 o al massimo venerdì 16 settembre. Lo stanziamento potrebbe arrivare a 12/13 miliardi.

Essi saranno convogliati verso:

  • il sostegno alle imprese in difficoltà a causa del caro energia, scongiurando blocchi produttivi che avrebbero un impatto negativo anche sulla crescita. Prevista anche la proroga del credito di imposta, che potrebbe essere esteso anche ai piccoli esercizi (quelli con potenza sotto i 16,5 kw);
  • il ritorno della rateizzazione delle bollette per il quarto trimestre dell’anno, anche per gli enti locali;
  • per le famiglie, ampliamento del bonus sociale, con il limite che potrebbe salire dagli attuali 12.000 euro di Isee a 15.000;
  • qualche ritocco per la tassa sugli extraprofitti;
  • in bilico la CIG scontata;
  • e resta sul tavolo anche l’idea del “disaccoppiamento” dei prezzi del gas e dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

 

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