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Telefoni cellulari, tablet PC ed energia, dalla Ue ok all’estensione del reverse charge fino al 2026

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È stata pubblicata ieri sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea la Direttiva comunitaria 3 giugno 2022, n. 2022/890, modificativa della direttiva n. 2006/112/CE, che prevede la possibilità per i singoli Stati membri di prorogare fino al 31 dicembre 2026 l’applicabilità del reverse charge nei settori elettronico ed energetico.

In Italia, tale disciplina è contenuta nell’art. 17, comma 6 , lettere b), c), d-bis), d-ter) e d-quater), del D.P.R. 633/1972, e attualmente è prevista fino al 30 giugno 2022. La norma prevede l’applicazione del meccanismo del reverse charge alle seguenti operazioni:

  • cessioni di telefoni cellulari;
  • cessioni di console da gioco, tablet PC e laptop, nonché cessioni di dispositivi a circuito integrato, quali microprocessori e unità centrali di elaborazione, effettuate prima della loro installazione nei prodotti destinati al consumatore finale;
  • trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra definite dall’art. 3 della direttiva n. 2003/87/CE del 13 ottobre 2003;
  • trasferimenti di altre unità che possono essere utilizzate dai gestori per conformarsi alla citata direttiva n. 2003/87/CE e di certificati relativi al gas e all’energia elettrica;
  • cessioni di gas e di energia elettrica a un soggetto passivo-rivenditore.

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