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730/2024: la compensazione interna tra cedolare secca e credito IRPEF

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Molti operatori stanno riscontrando delle anomalie nei 730/2024 e in particolare nei 730-3, legate ai versamenti. Fino al 2014 il modello 730 non prevedeva versamenti con F24, in quanto il sostituto d’imposta effettuava le operazioni di conguaglio a debito o a credito, rispettivamente trattenendo o erogando le somme che derivavano dal modello 730. Con l’introduzione della possibilità di presentare il modello 730 senza sostituto d’imposta è stato istituito l’utilizzo dell’F24 per effettuare i pagamenti di eventuali importi dovuti. La caratteristica dell’F24 è che riporta esclusivamente importi a debito, in quanto eventuali importi a credito sono già oggetto di compensazione interna al modello dichiarativo e, pertanto, deve essere versata soltanto la quota di debito eccedente a seguito della indicata compensazione.

La novità dell’anno 2024 consiste nell’aggiunta di righi e quadri nel modello 730 che possono generare importi a debito o a credito di imposte sostitutive; si tratta della nuova tassazione sostitutiva delle mance (rigo C16), la rivalutazione dei terreni (righi L6 e L7), i redditi di capitale soggetti a imposta sostitutiva (rigo L8), i redditi per investimenti in attività finanziarie o patrimoniali all’estero e in cripto-attività (quadro W).

Questa implementazione del modello 730 può generare importi da versare di tali imposte sostitutive; in tal caso, questo pagamento deve avvenire tramite F24 anche se è presente il sostituto d’imposta che effettua i conguagli per le imposte “principali” (Irpef, addizionali, cedolare secca sugli affitti).

Ribadendo quanto già indicato in precedenza, a differenza di quanto avviene per le imposte ordinarie di modelli 730 senza sostituto in cui la compensazione con eventuali crediti avviene “internamente” al modello 730, i crediti derivanti dalle imposte sostitutive utilizzati per abbattere i debiti di sostitutive devono essere indicati nel modello F24così come avviene con le dichiarazioni Modello Redditi PF.

Tale meccanismo di generazione dell’F24 e le eventuali compensazioni  non è molto semplice, tale novità potrà portare un po’ di iniziale disorientamento; i software di compilazione e di liquidazione del modello 730 utilizzati sono stati aggiornati e tengono conto delle nuove regole introdotte e si potrà farne affidamento.

Se il 730 chiude con un credito Irpef e l’imposta cedolare secca con un debito di 1° acconto anno successivo, il sistema calcola la compensazione automatica decurtando l’importo a debito con quello a credito.
Può capitare, tuttavia, che al rigo F 1-5 come avvenuto per il 730 anno precedente, riporti l’importo netto del 1° acconto e non l’effettivo dovuto e pertanto va rettificato.

Se nel Prospetto di Liquidazione (703-3) al rigo 91-3 si ha un importo di 50,00 e al rigo 100 acconto cedolare un importo di 200,00, al rigo 239-1 cod.1840 e al 239-4 riporta 150,00. L’anno successivo va posta particolare attenzione all’importo del rigo F1-5 che potrebbe riportare degli errori, ad esempio riportare 150,00 anziché 200,00.

Anche l’F24 che ne scaturisce, fa versare sul cod.1840 – l’importo netto, che è però errato. Sarà necessario modificare l’acconto della cedolare nei modelli manualmente (sempre se errato) perché risulta decurtato del credito Irpef.

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