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100 milioni per la promozione del vino italiano all’estero: in vigore il decreto

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È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto  del Ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, che sblocca l’utilizzo dei fondi comunitari destinati alla promozione del vino italiano nei mercati esteri.

Le attività finanziabili sono le seguenti:

  1. azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità;
  2. partecipazione e manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale;
  3. campagne di informazione;
  4. studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione.

Possono accedervi:

  1. le organizzazioni professionali, purchè tra i propri scopi abbiano la promozione dei prodotti agricoli;
  2. le organizzazioni di produttori di vino;
  3. le associazioni di organizzazioni di produttori di vino;
  4. le organizzazioni interprofessionali;
  5. i consorzi di tutela riconosciuti ai sensi dell’art. 41 della Legge 12 dicembre 2016, n. 238 e le loro associazioni e federazione;
  6. i produttori di vino;
  7. i soggetti pubblici con comprovata esperienza nel settore del vino e della promozione dei prodotti agricoli;
  8. le associazioni temporanee di impresa e di scopo costituende o costituite dai soggetti di cui alle lettere a), b), c), d), e),  f), g) e i);
  9. i consorzi, le associazioni, le federazioni e le società cooperative, a condizione che tutti i partecipanti al progetto di promozione rientrino tra i soggetti proponenti di cui alle lettere a), e), f) e g);
  10. le reti di impresa, composte da soggetti di cui alla lettera f).

La promozione deve riguardare le seguenti categorie di vini confezionati:

  1. vini a denominazione di origine protetta;
  2. vini ad indicazione geografica protetta;
  3. vini spumanti di qualità;
  4. vini spumanti di qualità aromatici;
  5. vini con l’indicazione della varietà.

I progetti possono essere:

  1. nazionali. In tal caso la domanda di contributo dev’essere presentata al Ministero da soggetti proponenti che hanno sede operativa in almeno 5 regioni e promuovono le produzioni di tali regioni;
  2. regionali. Per essi la domanda di contributo dev’essere presentata alla regione in cui il soggetto proponente ha la sede operativa, e il progetto deve prevedere la promozione delle produzioni della regione in cui il soggetto proponente ha presentato la domanda;
  3. multiregionali. In tal caso la domanda di contributo va presentata da soggetti proponenti che hanno sede operativa in almeno due regioni.

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